Trittico lirico. Per soprano e piano.
I) Tragico (Rosetta), II) Soave (Veneziana), III) Comico (Colloquio).
Testo di Diego Valeri (1937).


TRAGICO (Rosetta)
Rosetta è sola nella gran chiesa
e il vento nuovo le gioca attorno.
Rosetta è ferma distesa sotto le coltri nere;
è una morta.

Cigola urtata la porta;
svolazzano pendule ai finestroni le tende rosse
scoprono cielo azzurro e argento
sparso di rondoni.

Lei là sotto
con le pure braccia al petto,
la frangetta nera calata su la fronte bianca;
l’arida bocca e la scavata guancia
e quei suoi occhi di bimba selvaggia
che dicevano di no di no
di no alla speranza.

E intanto il cielo viaggia,
viaggia d’un’ ora in altra
e intanto vien la sera
del primo dì di primavera.

SOAVE (Veneziana)
La biondina è sul balcone,
capo chino ciglia basse,
tra le pallide erbe grasse
e il geranio vermiglione.

L’aria, i muri, il rio deserto
nel crepuscolo che muore
sono fisi al nuovo fiore
che lassù risplende aperto.
Lei però non ne sa nulla,
monda attenta il suo giardino;
ciglia basse, capo chino
(lei non è che una fanciulla).

Ora par che all’improvviso
l’abbia alcuno nominata.
Guarda intorno trasognata,
leva al cielo il bianco viso.
Gli occhi d’oro van cercando
qualche ignota strana cosa
nella luce dubitosa del crepuscolo amaranto.
Ma nel cielo non c’è nulla;
spenti i muri, chiuso il rio
nel suo cupo dondolio
(lei non è che una fanciulla).

COMICO (Colloquio)
Dico: - buondì
buondì la mia comare,
quando passo da queste parti
anche se corro non è mai tardi;
sempre mi tocca fermarmi a guardare.

Voi avete quattro finestre
che un bel giardino non fa di più;
gerani rossi screziati di blu
e ortensie di seta rossa e celeste;
garofolini selvaggi di monte
e rose di carne e rose di sole
e avete le stelle e le viole
e tutto fresco come acqua di fonte.

La vecchietta tace e ascolta
il lungo muso cavallino
sporto tra i fiori del suo giardino.

Pare una storia
di c’era una volta.
Poi ridendo,
lascia vedere due denti aguzzi.

Gli occhi nasconde tra un fitto di grinze.
E sì - risponde qualche cosa
qualche cosa
qualche cosa bisogna avere.